Benvenuta
Ilaria, stavolta dopo averti conosciuta di persona, averti intervistata con
Simona, e avervi lette, ho pensato sarebbe stato carino conoscerti un pochino
di più quindi grazie di aver accettato.
- Chi è Ilaria nella vita di tutti i giorni? Hai hobby e passioni, ce le
racconti?
Prima di
tutto sono una moglie e una mamma, per scelta, mi piace specificarlo. Dopo l’arrivo del
mio secondo figlio infatti ho deciso di lasciare definitivamente il mio lavoro,
nonostante riguardasse la mia più grande
passione, i viaggi. Ho scelto di dedicarmi alla mia famiglia a tempo pieno e,
anche se a volte “sclero” un po’, sono ancora
convinta di aver fatto la scelta giusta. Sono cresciuta con una madre molto
partecipe alla mia vita e ho sempre saputo che sarei stata una mamma molto
simile a lei. Nella routine famigliare, sempre pienissima di cose da fare, per “sopravvivere” cerco
comunque di ritagliarmi quotidianamente un po’ di spazio
per me, penso sia importante per ricordarmi ogni giorno di essere Ilaria, al di
là dell’essere moglie e mamma. Mi tengo
impegnata in diversi modi a dire il vero: ho un’indole
creativa e mi piacciono tutti gli hobby che implicano l’uso della
manualità, per questo
mi diletto realizzando idee regalo, adoro cucinare e sperimentare nuove ricette… insomma
tutto ciò che è home made su di me esercita un fascino
particolare. Certo non dimentico la lettura (sono una divoratrice di libri!),
anche se, durante l’anno scolastico, il tempo a mia
disposizione è troppo poco
purtroppo, devo centellinare le letture e il mio rapporto coi libri è per la maggior parte associato allo
studio dei miei figli. E allora aspetto con ansia il periodo estivo (ci siamo
quasi, evviva!) per rifarmi abbondantemente: la mia idea di vacanza infatti è
spiaggia, sdraio e un buon libro. Dulcis in fundo arriva la scrittura, un “passatempo” fiorito solo
negli ultimi anni, ma che ho “nel sangue” da sempre.
Sono cresciuta scrivendo di tutti quelli che mi circondavano e di ciò che mi
accadeva, diari e diari di racconti e segreti, alcuni li conservo ancora.
- Insieme a Simona formi un duo strepitoso, siete un vulcano di simpatia ed
energia, se potessi descrivere questo vostro rapporto, come lo faresti?
Beh, intanto
grazie per il complimento… Noi ci definiamo “sorelle non
di sangue” e questo significa che siamo molto più che amiche,
semplicemente ci siamo trovate (e, pensa, senza nemmeno cercarci!). In realtà la scrittura a quattro mani è solo il
coronamento del nostro rapporto, ci vogliamo un gran bene: ci completiamo,
sappiamo di poter contare una sull’altra, di poter essere sincere in
ogni frangente e questo è possibile
anche e soprattutto perché, se per
molti versi siamo molto simili, per altri siamo diametralmente agli opposti.
-Tu personalmente cosa hai ricevuto da questa collaborazione e prima di
tutto amicizia? Come e quanto ha inciso il vostro lato personale nel vostro
scrivere, nel senso ognuna di voi avrà dato un qualcosa di diverso alla storia,
ci spieghi?
Rischio di
risultare sdolcinata, ma ti rispondo con la verità: ne ho guadagnato un’esperienza
indimenticabile che, al di là di quanto potrà accadere in
futuro, legherà me e Simona
per sempre. Le sarò sempre grata
per avermi chiesto di lavorare con lei, forse da sola non avrei mai avuto il
coraggio di pubblicare qualcosa. Stiamo vivendo la realizzazione di un sogno.
Per quanto
riguarda lo scrivere, io sono molto emotiva, vivo tutto “di pancia” e anche
durante la stesura non ho potuto esimermi dal mettere molto di me nella storia,
soprattutto quando vestivo i panni della protagonista di “Le verità di Numeesville”, Sophie, in
cui mi rispecchio molto, pertanto di sicuro il mio carattere ha inciso sulla
mia scrittura, ma anche quello di Simona comunque. Diciamo che è stata una
bella lotta.
- Per te è stata la prima esperienza come scrittrice? Cosa vedi o cosa vuoi
nel tuo futuro in questo campo?
Sicuramente
desidero continuare, scrivere mi piace moltissimo, mi fa viaggiare con la
fantasia, dimenticare le preoccupazioni quotidiane e vivere in luoghi lontani e
anche immaginari. Quando sono davanti al PC il tempo si annulla e mettere i
pensieri nero su bianco ha il potere di tirare fuori la mia parte migliore, anche
se normalmente sono molto severa e critica con me stessa e mi ritrovo a
correggermi una marea di volte. Adoro immedesimarmi nei personaggi e creare per
loro situazioni particolari, se poi riesco a metterci emozioni e suspense ancor
meglio. Mi piace pensare che, forse, a qualcuno dei miei futuri lettori
arriveranno le sensazioni che provo io nel momento in cui scrivo.
- CSU cosa è per te, cosa rappresenta?
Il Collettivo
è una bella realtà che sta crescendo bene e in fretta. Lo spirito con cui il
direttivo l’ha creato è meraviglioso e ammirevole, si tratta di una validissima possibilità per tutti gli autori di far conoscere i
propri libri in modo, oltretutto, divertente. Durante le fiere CSU ci si sente
parte di una grande famiglia dove tutti danno il proprio contributo in base
alla propria esperienza e indole. Lo consiglierei, anche solo per provare.
- Ora, come mi avete anticipato al Modena Buk, vi state buttando in una
nuova avventura, parlacene, di cosa si tratta?
E’ un progetto
in cui personalmente ho creduto molto, ma nato anche lui per caso, non previsto
quando abbiamo iniziato a collaborare per il nostro thriller. Si tratta della
dilogia “Legàmi” che rappresenta la versione per ragazzi
di “Le verità di
Numeesville”: su richiesta dei nostri figli (il mio
in particolare è un lettore accanito, chissà da chi avrà preso) abbiamo
partorito l’idea di trasformare il nostro romanzo e
renderlo adatto anche a un pubblico di lettori di più giovane età. Abbiamo quindi revisionato il testo,
modificandolo in certi punti e anche censurando le scene “hot”, lo abbiamo
poi diviso in due parti creando così una serie di due volumi appunto; l’intenzione era anche di renderlo
più “leggero”, perché in effetti le 404 pagine della versione per adulti avrebbero potuto spaventare
un pochino i ragazzi. In contemporanea abbiano coinvolto la classe di mio
figlio che frequenta il Liceo Artistico di Arese aprendo, in collaborazione con
la docente di discipline pittoriche, un laboratorio per creare la cover e le
illustrazioni interne del libro. Insomma si tratta di un lavoro che ha viste
impegnate ben più delle nostre quattro mani, mie e di
Simona.
Il primo
volume “Legàmi - illusioni di verità” è già disponibile su amazon e siamo molto soddisfatte del risultato finale. Il
secondo volume sarà pronto credo per Natale, o forse anche prima. Ci piace
pensare che magari, con questa nostra iniziativa, riusciremo ad avvicinare
qualche ragazzo alla lettura.
- Dopo questa, avete già idee o progetti in lista? Singolarmente pensi che pubblicherai in un futuro qualcosa di tuo?
Il progetto
più imminente è quello di
iniziare la stesura del sequel di “Le verità di Numeesville”,
naturalmente sempre in collaborazione con Simo: abbiamo già una traccia di massima, ma so già che, quando poi ci metteremo seriamente
a scrivere, tutto verrà stravolto. Ed è la cosa più divertente a
pensarci bene! Ci aspettano mesi di follia pura e non vedo l’ora di
cominciare… Numeesville ci sta già chiamando a gran voce.
Per quanto
riguarda progetti individuali, beh, mai dire mai. In effetti ho due o tre idee
allo stato embrionale che aspettano fiduciose in una cartella del mio PC. Forse
un giorno vedranno la luce. Per ora rimangono ancora sogni nel cassetto, ma
quello di cui sono certa è che la mia socia sarà in qualche modo coinvolta,
quindi… deve tenersi pronta!
- Ora ti chiedo hai una frase scritta da te o da altri che in qualche modo
ti accompagna da sempre?
Mmm… questa è un proprio una bella domanda, un po’ alla
Marzullo ;)
In realtà non
esiste una frase del genere per quanto mi riguarda, anche perché negli anni
sono molto cambiata, così come la mia modalità di rapportarmi col mondo. Forse,
se dovessi proprio sceglierne una che mi è rimasta impressa e descriva il mio
modo di vivere, sarebbe questa: “Sii te stesso. Il mondo adora l’originale” dell’attrice
Ingrid Bergman. Credo che ognuno debba sempre essere ciò che è e non voler sembrare o somigliare a nessun altro, ognuno di noi ha
qualcosa di speciale da valorizzare che lo rende unico.
Vorrei però
concludere ringraziandoti di cuore per questa intervista, sono stata davvero
contenta di conoscerti di persona a Modena e mi ha fatto molto piacere
rispondere alle tue domande, si vede che sono state dettate dalla passione e
dalla dedizione con cui curi il tuo blog.
Grazie mille
davvero. A presto, e in bocca al lupo per tutto. Emanuela.
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