La zanzara muta - Gianfranco Spinazzi
La zanzara muta mette in scena un
incontro/scontro tra due anziani arrabbiati con sé stessi e con la vita. Il
romanzo è diviso in due parti in cui si analizzano i pensieri e i ricordi dei
due protagonisti, mentre si racconta del loro improbabile rapporto nato
nell’inganno e nella violenza e poi sfociato nella necessità di comprendere e
di condividere. Tra piccoli e illogici squarci di vita ed elucubrazioni al
limite della follia e della paranoia, Gianfranco Spinazzi riesce a regalare
alla fase della senilità una prospettiva nuova, in cui si ha la sensazione che
non tutto è perduto, e che il cambiamento può avvenire anche dentro chi ha
troppe rughe in volto e troppi dolori nelle ossa. Un romanzo intelligente e
ironico, una lucida riflessione sulla solitudine e sui dolori e rimpianti che
la vecchiaia porta con sé, ma anche un’originale storia in cui a farsi
protagonista è la mente con le sue molteplici e talvolta paradossali sfumature.
Titolo: La zanzara muta
Autore: Gianfranco Spinazzi
Genere: Drammatico
Casa Editrice: Tragopano Edizioni
Pagine: 169
Codice ISBN: 978-88-99396-02-2
«[…] Il tarlo cervellotico del
settantenne non concedeva tregua ai dubbi e ai tormenti. La congestione di
immaginario e reale affossava ogni tentativo di mediazione razionale.
Quando si trattava di frenare
gli ingorghi dei pensieri, era difficile per lui operare tagli e distanze,
cedeva alla libertà che avrebbe dovuto conciliarlo con sé stesso».
La zanzara muta di Gianfranco Spinazzi è un romanzo molto particolare. I suoi
protagonisti, due anziani con una vita interiore spesso confusa e irrazionale,
colpiscono il lettore per la loro complessa caratterizzazione: il loro stanco
muoversi nell’esistenza con un pesante carico di rabbia e sogni infranti si bilancia
a una visione della vita fanciullesca e a tratti magica. I due personaggi, prima
costretti nei ruoli di vittima e carnefice, si ritrovano a essere lo specchio
in cui riflettere ognuno le proprie illusioni e i propri “ingorghi mentali”. In
un dialogo serrato e sofferto, questi uomini ritrovano il senso di una
condivisione scomparsa da troppo tempo, e pur se arroccati nelle loro storie e
nelle loro idiosincrasie, individuano un punto di incontro nella lucida
consapevolezza dei loro fallimenti. E la zanzara muta del titolo diventa
metafora di un’assoluzione giunta forse troppo tardi ma necessaria a entrambi,
la fine di un incessante ronzio nelle orecchie e nell’anima come chiusura di
una vita di rimpianti. In una Venezia ostile e instabile come gli stessi
protagonisti, i due anziani uomini arrivano a firmare una sorta di armistizio
con le loro esistenze, prima trascinate nella solitudine e ora, forse,
illuminate da un incontro accidentale quanto disperatamente cercato. Gianfranco
Spinazzi offre al lettore uno squarcio sulla crudezza di una vecchiaia
organizzata in rigidi schemi con cui i protagonisti cercano illusoriamente di
controllare le proprie vite, per poi creare un incidente in cui ogni labile certezza
crolla, e in cui non c’è più posto per l’ostilità verso il genere umano ma solo
comprensione e accettazione. Il romanzo offre un nuovo modo di intendere la
delicata fase della senilità, sostituendo al senso di vacuità e di fine, metaforicamente
rappresentata dall’immagine del piccione che va a morire solo e in disparte,
una prospettiva di rinascita e di redenzione dagli errori commessi e dalle
scelte non intraprese. Una storia che non si dimentica, due personaggi
stravaganti ma anche dolorosamente umani e un messaggio profondo e universale:
l’esistenza ha un senso e l’incompiutezza dell’uomo trova soluzione solo nella
condivisione e nell’apertura verso gli altri.
TRAMA.
Due vecchi si incontrano in un bar veneziano gestito da un nano
che si veste in stile “belle époque”. Stabiliscono di incontrarsi a casa di uno
dei due per approfondire il comune interesse per gli alianti, e qui, a visita
avvenuta, il padrone di casa aggredisce l'invitato colpendolo alla testa. Non
si tratta di un colpo mortale. I due si fronteggiano in un serrato dialogo in
cui affiorano ricordi, amarezze e squarci dell'infanzia perduta. I toni sono
spesso concitati ed enigmatici, soprattutto da parte del padrone di casa, un uomo
incattivito dalla solitudine e preda di idiosincrasie. Nella seconda parte del
romanzo si inquadra la figura dell'aggredito, con i suoi dolori e il suo
bisogno di comprendere le proprie scelte di vita. E sarà proprio il confronto
con questo semi sconosciuto, un confronto prima subìto e poi cercato, che
porterà l’uomo a ripercorrere la propria vita, e ad analizzare la complessità
della natura umana.
BIOGRAFIA.
Gianfranco Spinazzi è nato a Barcellona (Spagna) nel 1941 e vive a
Venezia. Ha debuttato nel 1997 con Le Fototette per
Supernova Edizioni. Per la stessa casa editrice ha pubblicato nel 2001 Foghera a
Venezia–C'erano una volta i
cinematografi (finalista “Premio Calvino”). Nel
2006 pubblica per la casa editrice Il Filo Cartoline e carichi pesanti (targa “Premio Letterario Internazionale Città di Cava de'
Terreni”) e nel 2008 Attenti a quei due. Del 2011 è A.A.A. Venezia cercasi (Supernova
Edizioni) e del 2012 Nel pozzo (Book Sprint Edizioni). Con la Tragopano Edizioni
pubblica nel 2013 Pagine Elisha, nel 2014 la trilogia sulle “Botteghe veneziane”: L'emporio a bussola di calle delle Bande; I
mari del sud di calle dei Fabbri;
Meridiano
Toletta.
Nel 2015 pubblica per Tragopano Edizioni la raccolta di racconti La catastrofe degli elementi, e partecipa con un racconto al romanzo collettivo Il Palazzo. Per
la stessa casa editrice pubblica Clessidra nel 2016 e
La zanzara muta nel 2018
Contatti
www.facebook.com/alberto.spinazzi
www.facebook.com/TragopanoEdizioni
Link di vendita
https://www.ibs.it/zanzara-muta-libro-gianfranco-spinazzi/e/9788899396022?inventoryId=105236966
IL TACCUINO UFFICIO STAMPA
Via Silvagni 29 - 401387 Bologna - Phone:+393396038451
Sito: iltaccuinoufficiostampablog.wordpress.com
Facebook: www.facebook.com/iltaccuino.ufficiostampa/
Mail: iltaccuinoufficiostampa@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento