Janie
Macaron e una tazza di
tè vol. 1
di Giulia Masini
Genere/periodo
storico: Romantico-Storico/età Vittoriana
Grado di sensualità: Basso
Formato: ebook e
cartaceo
Editore:
Autopubblicato
Editing: Antonella
Monterisi
Data di
pubblicazione: Luglio 2018
Pagine: 242 cartaceo
Trama
Inghilterra 1865.
Janie Hamilton ha appena iniziato la sua Stagione, quando scopre che a breve la madre sposerà Anthony Carter, conte di Rochester, e che si trasferiranno in un paesino sperduto del Kent. Nel giro di due settimane, Janie si ritrova catapultata in un incubo. Lontana da Londra, dalle sue amiche più care e soprattutto lontana dal conte di Orford, il quale sembrava seriamente intenzionato a chiederle la mano. Come se tutto ciò non bastasse, la famiglia Carter si dimostra ben diversa dagli aristocratici a cui lei è abituata. Sono chiassosi, trattano la servitù come parte della famiglia, non sanno cosa sia la discrezione e si prendono confidenze inopportune che la ragazza non riesce a tollerare. Inoltre, l’impatto con i figli del conte non è dei più rosei: Sophia, la maggiore, nutre nei confronti di Janie una profonda avversione; la minore, Anika, la considera già una sorella, e la sua presenza si rivela asfissiante. Ma è con l’unico figlio maschio del conte che Janie ha lo scontro peggiore. Reed Carter è sfacciato, dispettoso e non ha idea di cosa sia il senso del pudore. Inoltre, la irrita di continuo con atteggiamenti provocatori.
Possono due anime così diverse trovare un punto d’incontro? E se il destino allungasse un piede per far loro uno sgambetto?
Janie Hamilton ha appena iniziato la sua Stagione, quando scopre che a breve la madre sposerà Anthony Carter, conte di Rochester, e che si trasferiranno in un paesino sperduto del Kent. Nel giro di due settimane, Janie si ritrova catapultata in un incubo. Lontana da Londra, dalle sue amiche più care e soprattutto lontana dal conte di Orford, il quale sembrava seriamente intenzionato a chiederle la mano. Come se tutto ciò non bastasse, la famiglia Carter si dimostra ben diversa dagli aristocratici a cui lei è abituata. Sono chiassosi, trattano la servitù come parte della famiglia, non sanno cosa sia la discrezione e si prendono confidenze inopportune che la ragazza non riesce a tollerare. Inoltre, l’impatto con i figli del conte non è dei più rosei: Sophia, la maggiore, nutre nei confronti di Janie una profonda avversione; la minore, Anika, la considera già una sorella, e la sua presenza si rivela asfissiante. Ma è con l’unico figlio maschio del conte che Janie ha lo scontro peggiore. Reed Carter è sfacciato, dispettoso e non ha idea di cosa sia il senso del pudore. Inoltre, la irrita di continuo con atteggiamenti provocatori.
Possono due anime così diverse trovare un punto d’incontro? E se il destino allungasse un piede per far loro uno sgambetto?
Estratti
1 – Janie fece appena in tempo a girarsi supina, poi Reed
le piombò addosso. Il fiato le uscì dai polmoni con un lungo gemito strozzato;
subito dopo, un fragoroso colpo fece vibrare la recinzione e si ritrovò stretta
tra le braccia di Reed. Avrebbe dovuto avere paura, in fondo se il toro fosse
riuscito a rompere la staccionata la protezione che le stava offrendo il
giovane non sarebbe servita a molto. E invece, per quanto assurdo potesse
sembrare, si sentiva al sicuro; come se fra le braccia di Reed niente e nessuno
potesse farle alcun male. Doveva essere veramente sconvolta per fare simili
ragionamenti. Ma allora come mai, nonostante il toro si fosse calmato, ancora
non aveva fatto niente per mettere fine a quell’inappropriato contatto fisico?
– Potresti toglierti? – s’impose di dire. La voce le
uscì debole e strozzata dal peso che la opprimeva.
Lui la liberò dalla sua stretta e si sollevò sui gomiti
per guardarla. Per un attimo Janie ebbe l’impressione di leggere nei suoi occhi
qualcosa molto simile alla sorpresa. Non ebbe il tempo di pensarci più di tanto
perché il toro tornò a colpire il recinto. Questa volta Reed non la strinse, ma
si limitò a voltarsi verso l’animale e per un inspiegabile motivo Janie ne fu
delusa.
– Posso sapere cosa ci facevi nel recinto di Honey? –
chiese lui tornando a rivolgerle l’attenzione. Subito dopo si mosse con il
chiaro intento di liberarla dal suo peso, ma non lo fece. Invece abbassò gli
occhi per guardare un punto non ben definito al proprio fianco.
Janie si rese conto che lo stava trattenendo per la
camicia solo in quel momento. Chiedendosi come le fosse venuto in mente di fare
una cosa del genere, mollò la presa. Poi lo fissò, ma un attimo dopo si rese
conto di non riuscire a guardarlo negli occhi e abbassò le palpebre.
– Stai bene, Janie?
Era preoccupazione, quella che aveva appena sentito
nella sua voce? Beh, aveva chiuso gli occhi e non gli stava rispondendo, al
posto suo si sarebbe preoccupata anche lei. Così tornò a guardarlo e cercò di
comportarsi come sempre. – Come faccio a saperlo se continui a schiacciarmi a
terra in questo modo? E poi, chi diamine è Honey?
Reed si spostò da un lato scatenando in lei un
fastidioso senso d’abbandono. – Il nostro simpatico amico – rispose ammiccando
verso l’enorme bovino che adesso stava brucando erba poco lontano da loro.
– Honey? – Janie sarebbe voluta rimanere seria, lo
avrebbe voluto davvero, ma non riuscì a fare a meno di pensare che un toro come
quello non poteva chiamarsi Honey. Forse Maciste, Rabbia, Belzebù, ma “miele”…
Senza riuscire a impedirselo, scoppiò a ridere come una sciocca. E più tentava
di smettere, più rideva.
– Hai picchiato la testa, per caso? – le chiese lui,
con aria sconcertata.
L’idea che Reed pensasse che fosse in qualche modo
impazzita la fece ridere ancora di più. – Sto bene – riuscì a dire tra una
risata e l’altra.
A un tratto il giovane si chinò su di lei e la fissò
dritto negli occhi; tra i loro volti solo pochi centimetri. Janie sentì il
sorriso spegnersi lentamente e si ritrovò a chiedersi se erano sempre stati così
azzurri, i suoi occhi. Sembrava serio e concentrato, diverso… e per un momento
desiderò che la baciasse. Che idea assurda! Lei baciare lord Buzzurro? Doveva
aver picchiato la testa molto forte.
2 – La sua bocca la sfiorò appena e
tutto intorno sbiadì: il sole, il lieve vento, perfino il fatto che fossero
nudi. Poi quel tocco si fece più esigente, Reed dischiuse le labbra, la carezzò
con la lingua invitandola a imitarlo e quel bacio si trasformò nella cosa più
eccitante che Janie avesse mai provato. Il cuore le batteva forte nel petto e
il fiato faceva fatica a riempire i polmoni; un bacio, un vero bacio poteva
turbare una persona fino a quel punto? Poteva far scaturire in lei desideri mai
provati e di cui neanche immaginava l’esistenza? Si sentì debole e allo stesso
istante piena di energia, e provò un urgente quanto insensato bisogno di
sentire il calore della sua pelle.
Biografia
Giulia Masini nasce a Lucca nel 1973. La sua passione per la
scrittura inizia quando è poco più di una ragazzina con la scrittura di alcuni
racconti che custodisce gelosamente fino a quando le viene voglia di
riprenderne in mano alcuni per svilupparli in modo più articolato. Nel 1997
nasce il suo primo romanzo: L’Orlando Blu, che pubblica in formato e-book nel luglio
del 2015 con StreetLib SelfPublishing e nel dicembre del 2015 in esclusiva su
Amazon. Segue poi il secondo romanzo “Il Sigillo dei Kerrey”, storico
ambientato nell’Irlanda della seconda metà dell’800. Nell’aprile del 2016
pubblica “Come Acqua e Cielo”, primo romanzo contemporaneo dedicato ai più
giovani. Nel Giugno 2016, in esclusiva su Amazon, pubblica un altro storico
“Maybelle Tentazione Proibita”. Nel luglio del 2018 pubblica Janie - Macaron e
una tazza di tè vol. 1.
– Nota –
Janie - Macaron e una tazza di tè è il primo di una serie in cui racconto
la vita di quattro amiche.
La particolarità di questa collana è che non solo i romanzi sono
concatenati tra loro, ma si svolgono nello stesso lasso di tempo dando origine
a degli intrecci di trama tra l’uno e l’altro romanzo.
1 commento:
Grazie mille!
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