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mercoledì 28 marzo 2018

Intervista all'autrice Alessandra Tronnolone.



Ciao Alessandra benvenuta tra noi, parto subito con la domanda di rito, chi sei nel quotidiano e cosa fai?

Buongiorno, nel quotidiano sono una mamma di una bambina di quasi 5 anni. Dedico a lei le mie giornate, anche se giorno dopo giorno mi accorgo di quanto stia diventando autonoma sempre di più. Riguardo l'aspetto lavorativo, collaboro con una casa editrice, la Writers Editor e devo dire che mi piace molto quello che faccio.

Il libro “Non allontanarmi” è il primo libro che pubblichi? ce ne parli un po’? Com’è nato? chi sono i suoi personaggi, ce li racconti?

"Non allontanarmi" è il primo libro che ho scelto di pubblicare, ma non il primo che ho scritto. Non è semplice descriverlo, perchè credo che abbia al suo interno molti temi e molti significati. A grandi linee posso dire che si tratta di un romance, a tratti dark, ma anche di un poliziesco. La storia dei protagonisti è intrecciata all'indagine. Amore, sesso, violenza, tutto si fonde in un'unica, ma allo stesso tempo, molteplice trama. I personaggi hanno mille sfaccettature, sono positivi e negativi, sono vittime e carnefici, sono esseri umani complessi, bisognosi d'amore. In particolare, la protagonista Amanda è una donna forte, libera, ma allo stesso tempo materna e sensibile.



La passione per la scrittura è sempre stata parte di te crescendo piano piano o è stato qualcosa o qualcuno che la scatenata?

La scrittura è parte di me, da sempre, fin da piccola. Credo che ci siano della capacità innate, che si sentono dentro e nonostante i giri della vita, questi doni restano in te, sempre. Prima o poi, esplodono, devono uscire, devi condividerli con gli altri.

Solitamente prima di essere scrittori si è lettori, tu che tipo di lettrice sei? Hai dei generi preferiti?

Adoro i thriller, i polizieschi. Una delle mie autrici preferite è sempre stata Patricia Cornwell. Mi piace Jeffery Deaver, ad esempio. Quei polizieschi U.S.A mi hanno sempre affascinata. Allo stesso tempo non mi dispiace il genere romance.




Oltre al libro pubblicato hai altre storie chiuse nel cassetto? Le pubblicherai mai?

Moltissime. Però credo sia giusto pubblicare quando senti dentro la spinta giusta, non tanto per farlo. Non immagino di pubblicare per far uscire a tutti i costi qualcosa di mio. Voglio essere sicura e aspetto la scintilla, il momento giusto per condividere le mie storie.

Quanto è difficile il mondo dell’emergente? Cosa cambieresti e cosa svilupperesti invece?

Il grado di difficoltà dipende da cosa ci si aspetta. Io non mi aspettavo di diventare "famosa", ma credo in quello che ho scritto, nel mio libro e ogni piccolo complimento, ogni lettore per me è importante. Sono soddisfatta perchè in pochi mesi ho avuto tanti riconoscimenti da persone che hanno letto il mio libro e l'hanno trovato interessante, ben scritto, avvincente, pieno di passione. Sono piccole grandi soddisfazioni per un'autrice emergente. Poi, ovviamente non bisogna mai smettere di sognare.




Hai mai pensato di mandare un tuo scritto ad una Ce? Se l’hai fatto com’è andata?

Sì, non vorrei sbilanciarmi, però. Ho avuto delle proposte, ma voglio essere sicura, voglio fare la scelta giusta.

Quali sono (se ci sono) gli autori/autrici italiani e non, che in qualche modo ti hanno spronato e ispirato?

Non ho dei nomi in particolare. La mia scrittura è sempre venuta da dentro, la vita, la fantasia, l'immaginazione. Sicuramente aver letto tanto è servito molto, ma non ho un autore italiano preferito.




C’è un libro che hai letto e che assolutamente consigli? Uno che non sei riuscita a terminare?

Non mi sento in grado di consigliare un libro, perchè ognuno di noi porta il proprio mondo nel libro che legge. Dipende da te, dal momento in cui ti trovi, da ciò che ti circonda. Ogni libro, ogni lettore, in un tempo particolare, hanno la propria storia. Allo stesso punto, libri non terminati ne ho tantissimi, ma non mi sento di dire quali, probabilmente la colpa è stata anche la mia. Non ero adatta a loro in quel periodo della mia vita.

Hai una citazione, un motto a cui sei particolarmente  legata?

Sì, è la citazione che ho messo all'inizio del mio romanzo "Non allontanarmi": Non c'è niente di speciale nella scrittura. Devi solo sederti davanti alla macchina da scrivere e metterti a sanguinare.
Frase del grande maestro, Ernest Hemingway.




E ora per finire cosa chiedi al futuro, o cosa ti aspetti?

So che continuerò a scrivere e forse a pubblicare. Spero che il mio libro sia apprezzato e capito. Che possa dare qualcosa ad ognuno che lo leggerà, soprattutto che possa trasmettere alle donne quella forza di decisione e di libertà di cui spesso sono state private.
Augurandoti il meglio, spero ti sia piaciuto stare un po’ con noi, a presto Emanuela!

Grazie a te, e a tutti voi, per l'attenzione e il tempo dedicatomi.

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