Titolo
:
Te lo saresti mai immaginato ?
Autore
:
Barbara De Filippis
Genere
:
Romanzo breve
Pagine
:
31
Trama
Te lo saresti
mai immaginato? Il cielo era blu , il mare un abisso scuro e profondo. Un passo
, e sarebbero volarti di sotto entrambi. -Te lo saresti mai immaginato ?-
ripeté il ragazzo biondo , accovacciandosi per guardare giù. -Non me lo sarei
mai aspettato , che ci fosse il mare , e che si potesse vedere da qui- ripeté
ancora … Un luogo senza tempo e senza dove , bambini che giocano nell’erba e si
tuffano in mare, di giorno e adulti che si amano sotto la luna , di notte. Echi
di un paesaggio interiore, racconti nelle notti d’estate tra il 1991 e il 2010.
Più un anti-romanzo che un romanzo breve, in realtà : in cui non è la trama ad
avere un ruolo fondamentale, ma la scrittura stessa, e tramite essa
l’evocazione di un paesaggio e delle emozioni dei paesaggi che vi si trovano
dentro. Il rapporto tra uomo e natura come metafora dell’unione sessuale tra
esseri affini.
Recensione
Un romanzo breve , in
cui non c’è trama , ne luogo, ne tempo, come
dice l’autrice, a fare la differenza in questo suo racconto è la capacità di
descrivere così accuratamente i paesaggi e le emozioni che i personaggi provano
, da farli vivere in prima persona al lettore. Due ragazzi che giocano all’aria
aperta e si ritrovano in un punto in cui c’è una scogliera con sotto il mare,
la descrizione del paesaggio , del mare e delle emozioni che provano i ragazzi è
fatta in un modo così coinvolgente che
il lettore si sente lui stesso interprete delle azioni e delle emozioni descritte, i profumi che ci sono nell’aria ,i rumori della natura
e del mare , tutti i sensi del lettore
vengono stimolati da questa
lettura. Lo definirei un racconto breve, ma intenso,
un' esperienza sensoriale da non
perdere.
" La ragazza offre i suoi seni al venticello
fresco della notte. Seduta, le ginocchia distese, i palmi delle mani poggiati
dietro la schiena, le spalle protese in avanti: i seni rivolti al limitare
della valle, dove sotto c’è il mare, appuntiti, tesi, si lasciano accarezzare
dall’aria notturna impregnata di salsedine, dal chiarore della luna pallida che
vi scivola sopra, esaltandone la rotondità.
L’aria, a quest’ora della notte, ha un aroma tutto
particolare. L’umidità della sera e di un temporale remoto
che ha rinfrescato la vegetazione, l’umidità del mare, l’odore del sale,
l’odore di frutti selvatici, di terra bagnata, dei resti di sterpaglie bruciate
dal sole, l’odore del calore che si posa sulle foglie, quello degli aghi di
pino e quello pungente di muschio e muffe. Tutto mischiato, penetrante, quasi
piacevole."
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