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venerdì 2 febbraio 2018

Recensione - Le streghe di Atripalda - di Teodoro Lorenzo






TITOLO: Le streghe di Atripalda
AUTORE: Teodoro Lorenzo
GENERE: Racconti di Sport
                    Editore: Bradipolibri (17 agosto 2017)



In questo libro non troverete tabelle, classifiche, primati. Quella è cronaca. Vi accompagneranno passioni e sentimenti, l'abbraccio di un padre, la carezza di una madre, l'entusiasmo di un principio e il dolore della fine. Perché anche lo sport può diventare poesia. Questi gli sport raccontati: hockey su ghiaccio, lotta greco-romana, tiro a segno, carabina, ciclismo, lancio del disco, tiro con l'arco, canoa, golf, pallavolo, vela, judo, atletica (400 metri), pugilato, automobilismo.

Recensione

Questo libro mi ha sorpreso, nonostante nella trama l'autore dica che non si troveranno classifiche o tabelle, io pensavo di trovarmi davanti ad un manuale di sport, in cui commenti e parodie al maschile mi avrebbero annoiata. Invece ne sono rimasta piacevolmente colpita.
Si l'argomento sport c'è e fa da filo conduttore di ogni racconto , ma non è il tema principale, ogni racconto è uno spaccato di vita, un'esperienza, un'emozione.
L'autore ti accompagna in modo dolce quasi, attraverso vite, paesi, vicende e lo fa in modo davvero semplice ma che arriva dritto al cuore del lettore.



La scrittura dell'autore è scorrevole, semplice ma allo stesso tempo intrisa di emozioni e sentimento.
Sono tanti gli insegnamenti e le riflessioni che ogni racconto trasmette, le descrizioni  aiutano ad immaginare le vicende e a viverle attraverso i personaggi.

"Solo li, nella solitudine del suo incedere, gli riusciva di smontare e rimontare i suoi ragionamenti, vederli dentro e di lato, combinarli con altre esperienze, guardarli da un'altra prospettiva; tutto per arrivare a dare risposte o raggiungere verità, se possibili ed esistenti..."


Insomma alla fine è stata una bella sorpresa, credo sia una lettura adatta a tutti e soprattutto agli adolescenti credo proprio possa dare parecchio, quindi ne consiglio la lettura.
Alla prossima, Emanuela.

                                                                          

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