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lunedì 11 dicembre 2017

La Rubrica Emergenti presenta - Andrea Pasquale -




Andrea Pasquale
Nasce all'inizio degli anni Ottanta in Molise.                                                                              Fin da bambino dimostra scarsa propensione per lo sport e una passione sfrenata per il mondo nerd, che ben gli valgono l'attenzione dei bulletti e il soffocamento di ogni speranza di contatto con il mondo femminile. Nel 2001 si iscrive a Relazioni Internazionali. Nel 2006 vince la borsa di studio Erasmus e fa festa a Granada per dieci mesi. Qui, tra cocktail mefistofelici e donne di facile seduzione, impazzisce e dall'anno seguente comincia a prendere più aerei che autobus. Si ritrova così ad essere guida turistica in Francia, muratore in Spagna, cameriere in Giappone, studente in Scozia, stagista in Uruguay e Belgio e turista incallito.  Nel frattempo, trova anche il modo di regalare qualche migliaio di euro a un costoso quanto inutile Master . Nel 2010 vola in Cina e, dopo un turbolento periodo iniziale di adattamento, trova finalmente qualcuno disposto a pagarlo non in buoni pasto. Correntemente prosegue il suo lavoro come insegnante di italiano, spagnolo e inglese presso varie scuole e università cinesi e continua imperterrito a viaggiare per il mondo.


Nel 2017 ha pubblicato il libro Le tribolazioni di un italiano in Cina, in cui racconta la stravagante esperienza in Cina de Il Butre… una storia divertente, in cui lo scrittore parla della sua esperienza personale e attraverso la quale vuol mandare il messaggio a tutti coloro che lo vorranno leggere, di non smettere di viaggiare e di conoscere altre culture con le quali confrontarsi.




LE TRIBOLAZIONI DI UN ITALIANO IN CINA

Il Butre è un giovane neolaureato degli anni Duemila dall'animo nerd e dagli ingenui sogni di gloria. A seguito di mesi e mesi di fallimentari colloqui di lavoro, un invitante stage in Cina lo convince a fare le valigie e volare a Pechino. Ad accoglierlo trova il fastidioso Peter, autista cinese dall'inglese incerto, il quale ben presto si rivelerà essere un truffaldino tuttofare, un pessimo uomo e un campione mondiale di sputi. Il Butre diventerà così protagonista di un tragicomico viaggio fra Pechino, Tianjin e Wuhan che lo porterà a scontrarsi con i raggiri del suo autista, a imbattersi in un amore inaspettato e a incappare in situazioni ai limiti dell'umana sopportazione. Durante il suo tentativo di punire Peter, scoprirà infine il lato chiaro di quel grande mistero chiamato Cina. “Le Tribolazioni di un italiano in Cina” è una storia autobiografica realmente accaduta e rappresenta l'inizio di un'avventura molto più grande che ha portato l'autore a vivere nel “Celeste Impero” per molti anni a seguire.




Presentazione a cura di Pia Sella.


E ora eccovi la mia recensione....

Per prima cosa posso dirvi che il bello di questa storia è l'autentica realtà che racconta in modo ironico e travolgente questo autore.
Qui lo scrittore ci racconta come è finito a lavorare in Cina e come si ritrova suo malgrado, ad affrontare una realtà molto diversa da quella che viveva in italia, a partire dal nuovo lavoro che gli riserverà .... beh questo dovete scoprirlo voi, vi dico solo che di cose bizzarre e strane il protagonista ne vedrà molte.
Mi è piaciuto molto il fatto che ogni capitolo fosse associato ad una canzone , mi ha aiutato ad immedesimarmi e a creare una sorta di collegamento con il protagonista.


La lettura è scorrevole e veloce, gli aneddoti divertenti e a volte quasi surreali, travolgono e ti trasportano li accanto al protagonista, anche se non sono mai stata in Cina, dopo la lettura mi sembra quasi di esserci stata per una toccata e fuga!
Non ho mai riso tanto leggendo, Questa lettura è stata un vero toccasana!
Una storia ricca, divertente con quel pizzico di mistero che da un tocco in più.
Non voglio dilungarmi perchè rischio davvero lo spoiler, ma credetemi questa storia va letta, vi sorprenderà sicuramente, non fatevi trarre in inganno dalla copertina colorata e divertente, perchè c'è moooooltoooooo di più di questo!!!
Su una cosa più di tutte concordo con l'autore, viaggiare e accostarsi ad altre culture fa bene, culturalmente , mentalmente ma soprattutto fa bene al cuore.

Alla prossima, Emanuela.



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