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mercoledì 11 ottobre 2017

Oggi con noi per la Giornata Intervista "Alessandra Angelini ".

Oggi sono felicissima di presentarvi questa autrice, ho potuto conoscerla di persona l'anno scorso alla fiera dei libri di Milano e oltre che ad essere un persona dolcissima è una bravissima scrittrice che presto ci delizierà con una nuova storia.





Ciao Alessandra,benvenuta! Parlaci un pò di te, chi è Alessandra nella vita di ogni giorno? Come ti descriveresti come scrittrice?
Che dire di me? Sono una persona normalissima con un lavoro d’ufficio dalle otto alle cinque, anche se ultimamente l’orario d’uscita tende a dilatarsi sempre di più. Convivo col mio ragazzo -credo che non mi abituerò mai alla parola ‘compagno’- e uno splendido gatto, il vero padrone di casa. Amo leggere, viaggiare e guardare serie tv, tutto quello che è in grado di farmi sognare. Dato che ho una fantasia importante da tenere occupata, ho iniziato a scrivere, raccontare tutte le storie che mi venivano in mente. Per ora sono un’aspirante scrittrice, mi auguro un giorno di poter dire con orgoglio di essere riuscita a realizzare questo sogno.
-Quando e come è nata la tua passione per la scrittura? Qual è in assoluto la prima cosa che hai scritto? La tieni gelosamente in un cassetto?
La passione per la scrittura è nata dalla lettura. Avevo undici o dodici anni quando una professoressa mi fece leggere il “Buio oltre la siepe”. Da allora non ho fatto altro che passare da un libro all’altro. Un giorno mi sono trovata a chiedermi se sarei mai
 stata in grado di rendere le storie che mi ronzavano in testa come gli autori dei libri che mi piacevano tanto. Magari non ci sono riuscita proprio come loro, ma una volta iniziato a scrivere, non sono più riuscita a smettere.  
La prima cosa che ho scritto è assimilabile a una favola per le atmosfere magiche e un po’ surreali, era corta, una quarantina di pagine basate su un sogno che avevo fatto. Ogni tanto la ritrovo tra i file e la rileggo, è bello guardarsi indietro e rivedere il mondo con gli occhi di quando hai scritto qualcosa. E’ un viaggio nel tempo.

-Cosa ami leggere e quali sono i tuoi autori italiani e non preferiti?
Sono una lettrice onnivora, leggo quasi tutti i generi, autori italiani o stranieri non fa differenza, basta che mi sappiano emozionare. Sono una lettrice fedele, per cui indefessa seguo serie che paiono non avere fine; sono una lettrice sconsiderata, perché a volte mi lascio guidare nella scelta di un libro dal titolo, dalla copertina, che mi occhieggia da una pila seminascosta in libreria.
Gli autori italiani che compro a scatola chiusa sono la D’Urbano, la Rattaro e Bianca Marconero, non mi pongo nemmeno il problema di leggere la trama. Confesso invece di non amare Fabio Volo, i suoi libri non sono nelle mie corde.
-La musica, per molti è un'accoppiata vincente per te forse più di altri, ti accompagna nella scrittura o preferisci il silenzio?
Amo la musica, mi accompagna in ogni momento della mia vita. È stato un piacere poterla inserire in modo così importante nella narrazione, in questo libro ho potuto unire due grandi passioni. Nella soundtrack di “Non dirgli che ti manca” ho messo alcune delle mie canzoni preferite, canzoni che mi hanno accompagnato durante la stesura del libro: i Joy Division erano doverosi, “Love will tear us apart” è l’emblema della storia tra Denis e Isabella e non poteva mancare, così come i Clash, Denis non mi avrebbe mai perdonato se li avessi tolti. Poi ci avrei visto  benissimo Showbiz dei Muse (potevano mancare?), Wrong dei Depeche Mode, Somewhere I belong dei Linkin Park, Iris dei Goo Goo Dolls e per concludere “Love, sweat and tears”, ovviamente firmata dai Bad Attitude.
Solitamente quali sono i luoghi dove preferisci scrivere e leggere?
Leggo ovunque, appena ho dieci minuti libero apro il Kindle e mi perdo tra le pagine.
 Non importa dove mi trovo. Per la scrittura è diverso, ho bisogno di non avere persone intorno e, possibilmente, trovarmi tra le mura di casa.

-Hai altri hobby o passioni oltre alla scrittura?
Amo viaggiare, se dipendesse da me sarei una nomade sempre alla scoperta di nuovi luoghi. Amo anche le serie, sono un ottimo svago.
-Ora parliamo invece del tuo libro, com’è nato? Quando e perchè ti sei decisa ha pubblicarlo? Ci racconti di cosa parla e dei tuoi  personaggi? Sei una self o collabori con una CE? Cosa ne pensi di entrambi i mondi?
La storia di Denis e Isabella la portavo dentro di me da tanto tempo. Loro sono i poli opposti di una calamita, hanno trascorsi e caratteri difficilmente compatibili, mai si sarebbe immaginato un futuro per loro se non fosse per quella cosa chiamata amore. Con due caratteri così, e la mia passione per la musica, non potevo perdere l’occasione per ambientare la loro storia nel mondo dello showbiz.
Il mio è un percorso un po’ atipico. Non gestisco nessun blog, non ho mai scritto su EFP, Wattpad o altre piattaforme. Sono una specie di alieno sbarcato nel mondo editoriale. Scrivevo da anni ma fino a “Non dirgli che ti manca”, ogni volta che concludevo una storia, la archiviavo nel mio pc. Poi, un po’ per gioco, mi sono fatta convincere a compiere la pazzia di pubblicarlo su Amazon. Non avevo idea di cosa fare o come farlo. Mi sono armata di tanta pazienza, ho letto le linee guida di Amazon, che mi hanno provocato non pochi mal di testa e diversi momenti di panico, ma con l’aiuto del mio compagno sono riuscita nell’impresa. L’autopubblicazione è un processo impegnativo che richiede molta cura, in quanto si devono curare tutti i passaggi della preparazione di un libro, dall’editing alla scelta della copertina, ma in grado di darti anche molte soddisfazioni.
L’autopubblicazione è andata così bene che è seguita l’offerta da parte della Newton Compton. È stato tutto incredibile, ancora oggi stento a credere che sia successo proprio a me. Stringere il mio libro tra le mani, sfogliarne le pagine è un’emozione unica. Devo molto a entrambe le realtà.
-Cosa vuoi trasmettere ai lettori con questi libri, cosa vorresti arrivasse loro?
Ognuno di noi è un portatore sano di sogni, mi auguro che il mio libro, nel suo piccolo, sia la dimostrazione che con un po’ di buona volontà e tanta testardaggine i sogni possono realizzarsi. Fiducia nel futuro e in se stessi, ecco, questo vorrei che rimanesse a chi legge il libro.
-Hai già altri progetti in cantiere, ci puoi anticipare qualcosa?
Sto scrivendo il seguito di “Nati sotto la stessa stella”, ovvero #BA3, mi auguro di finirlo a breve così da potervene parlare più diffusamente,
-Cosa non scriveresti mai e cosa invece ti attrae e vorresti provare a scrivere?
La scrittura per me è un piacere e uno svago, le idee per nuove trame sono sempre in numero maggiore di quelle che riesco a realizzare, purtroppo. Mi piacerebbe scrivere un libro di narrativa contemporanea, un genere che mi piace molto, difficilmente invece mi vedrai mai realizzare un horror. Sono una fifona cronica, non sarei in grado di scrivere un libro credibile.
-Cosa vedi nel tuo futuro? Hai degli obbiettivi precisi o prendi tutto ciò che verrà?
Do il meglio di me ma cerco sempre di procede un passo per volta. Mi piacerebbe un giorno diventare una scrittrice ma so che le delusioni sono sempre dietro l’angolo, per il momento scrivo. Quello è il percorso che, spero, un giorno mi porterà ad avvicinarmi al mio sogno.
-Se ti va prima di salutarci, scriveresti un pensiero, una frase o altro di getto?
"Eravamo nati per trovarci, io e lui. Eravamo destinati a mescolarci, amalgamando sogni e pensieri, rancori e bugie. Avevamo danzato sull'abisso tentando di afferrare le stelle. Denis qualcuna l’aveva sfiorata. Era nato per essere come loro.”
Grazie per esserti presentata e per averci parlato del  tuo libro, in bocca al lupo per tutto e alla prossima! Emanuela

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