Oggi sono felicissima di presentarvi questa autrice, ho potuto conoscerla di persona l'anno scorso alla fiera dei libri di Milano e oltre che ad essere un persona dolcissima è una bravissima scrittrice che presto ci delizierà con una nuova storia.
Ciao
Alessandra,benvenuta! Parlaci un pò di te, chi è Alessandra nella vita di ogni
giorno? Come ti descriveresti come scrittrice?
Che dire di me? Sono
una persona normalissima con un lavoro d’ufficio dalle otto alle cinque, anche
se ultimamente l’orario d’uscita tende a dilatarsi sempre di più. Convivo
col mio ragazzo -credo che non mi abituerò mai alla parola ‘compagno’- e uno
splendido gatto, il vero padrone di casa. Amo leggere, viaggiare e guardare
serie tv, tutto quello che è in grado di farmi sognare. Dato che ho una
fantasia importante da tenere occupata, ho iniziato a scrivere, raccontare
tutte le storie che mi venivano in mente. Per ora sono un’aspirante scrittrice,
mi auguro un giorno di poter dire con orgoglio di essere riuscita a realizzare
questo sogno.
-Quando e come è nata
la tua passione per la scrittura? Qual è in assoluto la prima cosa che hai
scritto? La tieni gelosamente in un cassetto?
La passione per la scrittura è nata dalla lettura. Avevo
undici o dodici anni quando una professoressa mi fece leggere il “Buio oltre la
siepe”. Da allora non ho fatto altro che passare da un libro all’altro. Un
giorno mi sono trovata a chiedermi se sarei mai
stata in grado di rendere le storie che mi ronzavano in
testa come gli autori dei libri che mi piacevano tanto. Magari non ci sono
riuscita proprio come loro, ma una volta iniziato a scrivere, non sono più
riuscita a smettere.
La prima cosa che ho scritto è assimilabile a una favola per
le atmosfere magiche e un po’ surreali, era corta, una quarantina di pagine
basate su un sogno che avevo fatto. Ogni tanto la ritrovo tra i file e la
rileggo, è bello guardarsi indietro e rivedere il mondo con gli occhi di quando
hai scritto qualcosa. E’ un viaggio nel tempo.
-Cosa ami leggere e
quali sono i tuoi autori italiani e non preferiti?
Sono una
lettrice onnivora, leggo quasi tutti i generi, autori italiani o stranieri non
fa differenza, basta che mi sappiano emozionare. Sono una lettrice fedele, per
cui indefessa seguo serie che paiono non avere fine; sono una lettrice
sconsiderata, perché a volte mi lascio guidare nella scelta di un libro dal
titolo, dalla copertina, che mi occhieggia da una pila seminascosta in
libreria.
Gli autori italiani che
compro a scatola chiusa sono la D’Urbano, la Rattaro e Bianca Marconero, non mi
pongo nemmeno il problema di leggere la trama. Confesso invece di non amare
Fabio Volo, i suoi libri non sono nelle mie corde.
-La musica, per molti è
un'accoppiata vincente per te forse più di altri, ti accompagna nella scrittura
o preferisci il silenzio?
Amo la musica, mi accompagna
in ogni momento della mia vita. È stato un piacere poterla inserire in modo
così importante nella narrazione, in questo libro ho potuto unire due grandi
passioni. Nella soundtrack di “Non dirgli che ti manca” ho messo alcune
delle mie canzoni preferite, canzoni che mi hanno accompagnato durante la
stesura del libro: i Joy Division erano doverosi, “Love will tear us
apart” è l’emblema della storia tra Denis e Isabella e non poteva mancare, così
come i Clash, Denis non mi avrebbe mai perdonato se li avessi tolti. Poi ci
avrei visto benissimo Showbiz dei Muse (potevano mancare?), Wrong dei
Depeche Mode, Somewhere I belong dei Linkin Park, Iris dei Goo Goo Dolls e per
concludere “Love, sweat and tears”, ovviamente firmata dai Bad Attitude.
Solitamente quali sono
i luoghi dove preferisci scrivere e leggere?
Leggo
ovunque, appena ho dieci minuti libero apro il Kindle e mi perdo tra le pagine.
Non importa dove mi
trovo. Per la scrittura è diverso, ho bisogno di non avere persone intorno e,
possibilmente, trovarmi tra le mura di casa.
-Hai altri hobby o
passioni oltre alla scrittura?
Amo viaggiare, se
dipendesse da me sarei una nomade sempre alla scoperta di nuovi luoghi. Amo
anche le serie, sono un ottimo svago.
-Ora parliamo invece
del tuo libro, com’è nato? Quando e perchè ti sei decisa ha pubblicarlo? Ci
racconti di cosa parla e dei tuoi personaggi? Sei una self o collabori
con una CE? Cosa ne pensi di entrambi i mondi?
La storia di Denis e
Isabella la portavo dentro di me da tanto tempo. Loro sono i poli opposti di
una calamita, hanno trascorsi e caratteri difficilmente compatibili, mai si
sarebbe immaginato un futuro per loro se non fosse per quella cosa chiamata
amore. Con due caratteri così, e la mia passione per la musica, non potevo
perdere l’occasione per ambientare la loro storia nel mondo dello showbiz.
Il mio è un percorso un
po’ atipico. Non gestisco nessun blog, non ho mai scritto su EFP, Wattpad o
altre piattaforme. Sono una specie di alieno sbarcato nel mondo editoriale.
Scrivevo da anni ma fino a “Non dirgli che ti manca”, ogni volta che concludevo
una storia, la archiviavo nel mio pc. Poi, un po’ per gioco, mi sono fatta
convincere a compiere la pazzia di pubblicarlo su Amazon. Non avevo idea di
cosa fare o come farlo. Mi sono armata di tanta pazienza, ho letto le linee
guida di Amazon, che mi hanno provocato non pochi mal di testa e diversi
momenti di panico, ma con l’aiuto del mio compagno sono riuscita nell’impresa.
L’autopubblicazione è un processo impegnativo che richiede molta cura, in
quanto si devono curare tutti i passaggi della preparazione di un libro,
dall’editing alla scelta della copertina, ma in grado di darti anche molte
soddisfazioni.
L’autopubblicazione è
andata così bene che è seguita l’offerta da parte della Newton Compton. È
stato tutto incredibile, ancora oggi stento a credere che sia successo proprio
a me. Stringere il mio libro tra le mani, sfogliarne le pagine è un’emozione
unica. Devo molto a entrambe le realtà.
-Cosa vuoi trasmettere
ai lettori con questi libri, cosa vorresti arrivasse loro?
Ognuno di noi è un
portatore sano di sogni, mi auguro che il mio libro, nel suo piccolo, sia la
dimostrazione che con un po’ di buona volontà e tanta testardaggine i sogni
possono realizzarsi. Fiducia nel futuro e in se stessi, ecco, questo vorrei che
rimanesse a chi legge il libro.
-Hai già altri progetti
in cantiere, ci puoi anticipare qualcosa?
Sto scrivendo il
seguito di “Nati sotto la stessa stella”, ovvero #BA3, mi auguro di finirlo a
breve così da potervene parlare più diffusamente,
-Cosa non scriveresti
mai e cosa invece ti attrae e vorresti provare a scrivere?
La scrittura per me è
un piacere e uno svago, le idee per nuove trame sono sempre in numero maggiore
di quelle che riesco a realizzare, purtroppo. Mi piacerebbe scrivere un libro
di narrativa contemporanea, un genere che mi piace molto, difficilmente invece
mi vedrai mai realizzare un horror. Sono una fifona cronica, non sarei in grado
di scrivere un libro credibile.
-Cosa vedi nel tuo
futuro? Hai degli obbiettivi precisi o prendi tutto ciò che verrà?
Do il meglio di me ma
cerco sempre di procede un passo per volta. Mi piacerebbe un giorno diventare
una scrittrice ma so che le delusioni sono sempre dietro l’angolo, per il
momento scrivo. Quello è il percorso che, spero, un giorno mi porterà ad
avvicinarmi al mio sogno.
-Se ti va prima di
salutarci, scriveresti un pensiero, una frase o altro di getto?
"Eravamo nati per trovarci, io e lui. Eravamo
destinati a mescolarci, amalgamando sogni e pensieri, rancori e bugie. Avevamo
danzato sull'abisso tentando di afferrare le stelle. Denis qualcuna l’aveva
sfiorata. Era nato per essere come loro.”
Grazie per esserti
presentata e per averci parlato del tuo libro, in bocca al lupo per tutto
e alla prossima! Emanuela
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