Recensione
I rami del tempo
Titolo: I rami del tempo volume 1 E 2
Autore: Luca Rossi
Pagine: 150 / 170
Genere: Fantasy
Sinossi
Una
pioggia di schegge stermina il popolo di Turios. Si salvano Bashinoir,
gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare
degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L’unica speranza
di salvezza risiede nelle protezioni magiche del tempio. Tuttavia devo far
fronte a minacce oscure. Un’ombra infesta i loro cuori per dividerli e
distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla
vicinanza tra le due donne si contrappone sempre più marcato isolamento di
Bashinoir.
Recensione volume 1
Ho cominciato a leggere questo
romanzo invogliato dalla trama e dal
genere. Il racconto è ricco di avvenimenti
e dettagli soprattutto sui
protagonisti, nonostante il romanzo non sia molto
lungo. La
struttura e la sintassi sono molto completi e l’autore ci fa
assaporare
e vivere i vari odori e sentimenti che i protagonisti della saga
provano e sentono.
La lettura del romanzo ha un
andamento lento che ti penetra e ti
fa assaporare ogni parola, passando dalla
paura alla bramosia e la
sete di sesso del re Beanor, alla gelosia e dal senso
di sconforto che
assale il nostro bel Bashinoir, nei confronti della moglie e
della
sacerdotessa.
I luoghi descritti per il regno
di Isk mi ricordano le terre del nord
Europa fredde ed inospitali, per quanto
riguarda l’isola di Turios mi
ricordano i Druidi e i loro riti magici.
Un aspetto che non mi è piaciuto
è quello di non aver approfondito i
personaggi del capitolo 12, e dal mio punto
di vista di semplice
lettore la mancanza di un introduzione all’inizio del
libro.
Sinossi
Dopo
essere tornata indietro nel tempo per salvare l’isola di Turios e
ricucire il
tessuto temporale, Lil, in fin di vita, viene curata
nell’antico villaggio dei
suoi avi, la cui ribellione scatena la pesante
rappresaglia dell’esercito
reale. Rimasta sola e separata dalla sacerdotessa Miril, sua guida e compagna,
si trova di fronte a una
scelta impossibile: rinunciare alla propria vita e a
quella di tutti gli
abitanti del suo mondo salvando i rivoltosi o assistere
impassibile al
loro sterminio.
Intanto Miril è tenuta prigioniera nel Palazzo Reale dei
nemici, dove
tutti i suoi poteri sono inefficaci contro una magia ben più
antica e
potente della sua, e dove, per riguadagnarsi la libertà, dovrà
superare una serie di prove mortali nelle quali il pericolo maggiore è
rappresentato da se stessa.
Nel futuro, la bellissima regicida Milia attende mestamente
la sua
esecuzione nel regno stravolto dai cambiamenti della regina Aleia,
capace in poco tempo di ridare lustro e importanza al trono e
conquistare il
popolo. La nuova Isk, però, è minacciata dagli
sconvolgimenti messi in moto dal
mago Aldin, tanto da costringere
la sovrana a guidare una pericolosa spedizione
nel passato.
Le modifiche temporali scatenano tuttavia degli effetti
sempre
diversi, portando Lil a spingersi ben oltre il limite nell’utilizzo dei
suoi poteri magici, al punto da abusarne e attirare persino
l’attenzione di chi
detiene il potere assoluto sull’evoluzione dei
pianeti. Nel nucleo centrale del
governo della Federazione dei Mondi,
il Presidente Molov non perde tempo a
decretare la più grave delle punizioni per chi si è reso colpevole dell’uso di
un potere che si credeva scomparso da millenni.
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