Oggi la nostra Elena ci racconta cosa le è piaciuto di questa sua ultima lettura,vi anticipo già che ne è stata entusiasta,quindi non ci resta che leggere la sua recensione.
SENTI COME CANTA IL CUORE
MARCO CANELLA
GENERE:ROMANCE
PAGINE:198
Trama
Quando Marco decide di farsi ricoverare in un Hospice, Vanessa fa di tutto per cercare di alleviare le sue sofferenze. Lo coccola, si prende cura di lui, di tanto in tanto porta in visita Birbo, il loro cagnolino. Ma Vanessa non si limita a questo. Marco è uno scrittore professionista che scrive romanzi rosa con lo pseudonimo di Meli Writer. Quando lui le propone di spiegarle tutti i segreti della scrittura affinché possa prendere il suo posto, lei accetta. Inizia così un entusiasmante percorso fatto non solo di lezioni teoriche ma anche pratiche. Quando i due, mano nella mano, chiudono gli occhi, riescono a "vivere" ciò che viene prodotto dalla loro fantasia. "Senti come canta il cuore" è quello che Marco le dice, per spiegarle come si fa a capire quando un'idea è quella giusta. Nel frattempo, una notizia inattesa sconvolge Vanessa. Scopre che la vita da una parte le sta portando via la cosa più cara che ha, ma dall'altra le sta donando un qualcosa di grandioso e inaspettato. La vita, nel bene o nel male, riesce sempre a stupire. Un istante è sufficiente per rimescolare tutte le carte, e per scombinare, ancora una volta, i pensieri di Vanessa.
"Sono entusiasta di questo autore, tenetelo
d’occhio perché non potrà che migliorare."
In questo libro ho trovato tutto lo sforzo
nell’inanellare le parole, che nessuno scrittore vi racconterà mai, ma di cui dovremmo
sentirne la presenza nella prosa che ci propone.
In realtà lui però ve lo racconta…sì
perché “Senti come canta il cuore” è quasi
un manuale di scrittura, raccontato e spiegato attraverso la voce del
protagonista.
Marco è prima di tutto uno scrittore di romance, ma purtroppo
anche un uomo malato terminale che affronta una corsa contro il tempo affinché la
sua Meli Writer, lo pseudonimo con cui firma i
suoi libri, non scompaia con lui.
A causa della malattia è costretto a
trascorrere gli ultimi giorni in un letto di ospedale, e qui si sforza di
trasmettere tutte le sue conoscenze alla moglie Vanessa, in un passaggio di
testimone che permetterà ai suoi sogni di continuare a brillare.
L’ambientazione, sempre la solita stanza in cui Marco
è ricoverato, riduce le aspettative del lettore a causa dell’impossibilità del
protagonista di compiere tutta quella serie di azioni che normalmente
costruiscono una trama: fare, andare, vedere, incontrare...
tutto ciò non può accadere con la varietà di scelte che un’altra ambientazione
potrebbe offrire.
Eppure Marco Canella ha la capacità di
farlo parlare e pensare facendogli compiere una gran quantità di azioni, che
mantengono viva l’attenzione nel lettore.
“Mi
accarezza la fronte, gli occhi, gli zigomi, la bocca. Abbasso le palpebre e lascio
che la sua dolcezza mi attraversi”.
È straordinario come riesca a mostrarci una
vastità di elementi senza cadere mai nella noia, tanto che ho di gran lunga
preferito le parti raccontate in prima persona da Marco in quell’asettica
stanza di ospedale, ai flashback e alle brevi parti narrate dal punto di vista
di Vanessa.
“Devi
essere in grado di mostrare il tuo personaggio al lettore. Lo deve vedere
mentre si muove, lo deve sentire parlare. Ecco, in questo modo lo avrai
caratterizzato al meglio”.
Probabilmente il mio giudizio è stato
influenzato da ciò che sono anche le mie passioni, perché se leggere un romanzo
intero in cui il protagonista svela aneddoti, tecniche e trucchi sulla
scrittura e l’editoria mi ha divertita, forse non sarebbe accaduto lo stesso se
Marco fosse stato un pescatore intento ad iniziare la propria moglie ai segreti
per far abboccare un tonno.
Ad ogni modo, qualsiasi sia l’argomento trattato, scrivere
bene non è facile, ancor di più non lo è trovare autori capaci di mostrarci ciò
che stiamo leggendo, e chi riesce a catturare l’attenzione del lettore con la propria prosa, rendendola interessante come o più
dei fatti narrati, può considerarsi pienamente soddisfatto del proprio lavoro.
“Punta
sempre al massimo, sei sempre in tempo per scendere”.
1 commento:
Grazie mille!!! Recensione bellissima! :)
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